La speranza nell’isolamento: intervista a Riccardo Vello

Se dovessimo chiedervi quali stati d’animo associate al primo lockdown, le vostre risposte sarebbero ben precise. Dirlo sembra ormai una banalità: il 2020 ce lo siamo lasciato alle spalle da un bel pezzo, ma è impossibile per tutti noi dimenticare tutti gli effetti che la pandemia e i lockdown hanno avuto su di noi in primis, e sulla società poi.

Di sicuro li ricorda Riccardo Vello; a un anno di distanza dal suo singolo Onde, pubblicato con LaTuaMusica (ma ne parleremo più approfonditamente fra poco…), il  cantautore è tornato con una nuova canzone che è già tra i suoi più grandi successi. Questa canzone è Lockdown: una riflessione in tempo di lockdown, in particolare il primo, che si è portato via la maggior parte della primavera 2020. Non spaventatevi per il titolo o per l’argomento: Lockdown non vuole rigirare il coltello in una ferita ancora aperta, ma offrire invece un punto di vista sull’amore e sulla speranza, le sole che ci danno la forza di andare avanti.

Ma lasciamo che sia lo stesso Riccardo Vello a parlarcene:

 

Cominciamo subito dal tuo ultimo singolo, Lockdown, trasmesso tuttora  in programmazione radiofonica internazionale. Il titolo della canzone  parla da sé, e le circostanze storiche in cui l’hai composto non hanno  bisogno di essere nominate: cosa volevi comunicare con questa canzone?

Intanto grazie a voi di LTM e per questa intervista. Ho voluto comunicare un senso di speranza, l’idea di questo brano nasce in realtà alla fine del primo massacrante e doloroso lockdown, dove nasce invece Vivere così (precedente singolo di Riccardo Vello, ndr), LOCKDOWN e’ stata ispirata e maturata come idea al contrario a inizio estate 2020 quando ne eravamo fuori, ma le emozioni che mi portavo dentro erano rimaste comunque inalterate nel tempo.

Alcuni versi della canzone recitano: Questa canzone mi ricorda/ Un’  emozione che ci incanta/ Non riesco a stare senza. In un’epoca di  confusione e incertezze generalizzate, è l’arte a ricordarci che siamo  umani e che siamo tutti nella stessa situazione? 

È sicuramente l’amore che ci da’ speranza e forza di andare avanti in generale, come scrivo nel testo; l’arte che ne fa da contorno per un artista è molto importante, e inoltre la pandemia ci ha insegnato che siamo tutti sullo stesso piano.

La copertina di Lockdown

Non è la prima volta che componi una canzone sull’argomento: come dicevi, anche Vivere così affrontava la realtà del lockdown con tutte le sue conseguenze  sociali e psicologiche. In che modo la realtà (in particolare, la realtà di  questo ultimo anno) ispira le tue canzoni? 

Senza dubbio sono nate in questo  periodo tragico e non sono vecchie idee, ma le canzoni nascono a volte senza un motivo preciso o stato d’animo; anche se quest’ultimo ha un suo peso.

Nomina i tre artisti che senti ti hanno influenzato maggiormente.

Avendo un passato rock metal anche come chitarrista, Toto, Van Halen e molti altri; come cantante i Pooh, Massimo Ranieri e Vasco Rossi.

Parliamo anche del videoclip di Lockdown (di cui sei co-regista e  montatore), registrato durante, appunto, il lockdown: riprese aeree di città deserte e spettrali si alternano a scene in campagna. Visto che non sei  nuovo alla realizzazione di videoclip, parlaci un po’ di come nasce la  combinazione tra musica e video. 

In realtà è stato veramente tutto molto improvvisato: nel periodo di agosto con il massimo del caldo sul meteo c’era l’inferno appunto, abbiamo fatto qualche sopralluogo vicino casa mia a Figline Valdarno e girato in una giornata. Mio marito Vito mi ha ripreso e poi ho fatto il montaggio, ma non credevo a questo risultato perché poi è piaciuto e ne sono felice.

Uno dei tuoi precedenti singoli è Onde, pubblicato con La Tua Musica un anno fa. È una canzone in omaggio al grande cantautore Alex Baroni, scomparso nel 2002. Parlaci della tua reinterpretazione di questo singolo.

Onde nasce dal mio periodo romano dove molti mi accostavano come timbro a questo grande vocalist,e da lì ho deciso di rendergli un umile omaggio; in realtà ne ho registrate varie di cover, e potrebbero fare parte di un album futuro.

Qualche anticipazione sui tuoi prossimi progetti?

Ho gia’ un altro singolo pronto che devo solo cantare dal titolo Tu dove sei, che non vedo l’ora di registrare e farlo ascoltare a tutti voi, e poi magari anche un album.

 

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  1. […] canzone, come ci ha detto lo stesso Vello nell’intervista a LaTuaMusica (che potete trovare QUI!), è stata composta in seguito a un’esperienza collettiva traumatica: il primo lockdown. Non […]

  2. […] canzone, come ci ha detto lo stesso Vello nell’intervista a LaTuaMusica (che potete trovare QUI!), è stata composta in seguito a un’esperienza collettiva traumatica: il primo lockdown. Non è […]

  3. […] scritto e prodotto da Riccardo Vello, che nel brano suona le chitarre, accompagnato da Stefano Battaglia al basso e Ivan Rebecchi alla […]

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