Ritorna il fenomeno della musica 8D grazie a social e app
Un nuovo “vecchio” fenomeno di massa ha conquistato le chat e i canali di comunicazione in Italia e di tutto il mondo: la musica 8D. E’ da diversi giorni, infatti, che online è possibile ritrovare su diverse piattaforme, a partire da YouTube fino a Spotify, canzoni e file audio in “8D”. Il cosiddetto “electronic word of mouth” (o passaparola digitale”) è il principale responsabile e fautore di questa diffusione virale. Ma cos’è veramente questa musica in 8D e perché, in realtà, non è nulla di nuovo o rivoluzionario?
La musica 8D è un fenomeno tutt’altro che recente, tant’è che i primi riferimenti alla diffusione e commercializzazione di questo genere di canzoni è avvenuto quasi due anni fa, nel 2018. Il termine 8D, inoltre, non è del tutto corretto. Le dimensioni che possiamo percepire, infatti, sono solamente 3 dato il nostro vivere in un mondo tridimensionale, difficile dunque pensare che la musica possa creare la sensazione di provarne addirittura otto! Sono inoltre diversi i fenomeni che già hanno anticipato questa tipologia di suono “multiplo”, primo fra tutti il celebre “Dolby Surround“. Attraverso la tecnica dell’Ambisonics, sviluppatasi negli anni ’70, il suono viene suddiviso in diversi segnali – da ogni cassa esce un suono in particolare, lavorando su una sorta di “campo sonoro” o “sfera sonora” che viene poi suddivisa nel setup dell’ascoltatore.
Come dovrebbe funzionare la musica in 8D
La particolarità maggiore di questi formati audio è che il suono non arriva diretto, ma passa da un auricolare all’altro creando l’effetto pan/pot, ovvero spostandosi da destra a sinistra. L’effetto porta a una sensazione in cui il suono è come se rimbalzasse da un auricolare all’altro, creando una leggera confusione e allo stesso tempo rilassamento. Una sorta di massaggio musicale al cervello, un ascolto decisamente piacevole. L’effetto in questione è percepibile solo utilizzando e indossando cuffie, dove più è alta la qualità delle cuffie e più sarà possibile ascoltare l’effetto.
Dietro a queste “sensazioni” ci sono anche teorie e spiegazioni dal punto di vista scientifico, come quella fornita da Andrés Mayo, tecnico del suono, data a Infobae. Il tecnico afferma infatti come la musica 8D
“Si basa su una manipolazione di fase che impedisce al cervello di identificare da dove viene il suono. Ciò significa che grazie al lavoro di mix che si realizza per generare l’8d (la cui definizione si avvicina all’idea di musica 360°) la mente umana entra in una specie di parco di divertimenti di suoni che vanno e vengono, e che regalano una sensazione di spazialità che approfondisce ancor di più quella vissuta con il suono stereo. In questo modo la musica (o almeno la sensazione che il suono genera) non rimane più circoscritta a due fonti sonore (lato destro e sinistro) bensì diventa uno spazio virtuale di forma sferica, dove si possono apprezzare stimoli che sembrano provenire da diversi angoli”.
Le canzoni in 8D più in voga al momento
La musica 8D ha anche portato alla ribalta tante canzoni e brani musicali, dai grandi classici alle hit più moderne e commerciali della musica pop. Ma nel mare di queste “nuove” canzoni possiamo trovare anche composizioni classiche (Mozart, Beethoven, Chopin e su tutti), ma anche grandi pezzi della storia del rock. Starway to Heaven dei Led Zeppelin, The Great Gig in the Sky dei Pink Floyd, perfino Bohemian Rhapsody dei Queen!
Come sfruttare questo fenomeno per promuoversi
La musica in 8D, come abbiamo appena visto, è un vero e proprio fenomeno mediatico di massa, che sta portando tantissimi ascoltatori a cercare e ascoltare canzoni che abbiano queste caratteristiche. Per questo è un’ottima opportunità e strumento, se utilizzato e promosso nel modo giusto, per realizzare visualizzazioni e aumentare i propri follower e ascoltatori sulle varie piattaforme. Anche un artista emergente può trarre vantaggio dalla musica 8D, ad esempio convertendo i master dei propri brani migliori in file che abbiano tali caratteristiche, per poi distribuirle sulle varie piattaforme. Su Spotify, ma anche su YouTube, stanno nascendo tantissime playlist e canali dedicati, dove poter essere inseriti e realizzare così numeri molto interessanti. In questo modo, potresti mixare così i tuoi brani migliori e distribuirli in una versione 8D sulle varie piattaforme digitali che danno spazio a musica del genere, trovando nuovi possibili ascoltatori e aumentando magari anche gli introiti derivanti dallo streaming.
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